venerdì 10 ottobre 2014


Apparati propulsivi delle navi passeggeri

















Le navi passeggeri come come navi da crociera e navi ro-ro sono imbarcazioni con esigenze particolari per quanto attiene alla propulsione.
Innanzitutto la presenza di numerosi ponti continui limita gli spazi in altezza rendendo improponibile l'impiego di grandi motori due tempi.
Si ritiene opportuno sacrificare l'elevata efficienza della motorizzazione due tempi a favore dei motori quattro tempi che garantiscono minore rumorosità e vibrazioni.
La presenza a bordo dei passeggeri e non del solo equipaggio impone alti standard di sicurezza, risulta quindi indispensabile l'impiego di una doppia linea d'asse (o doppio propulsore azimutale) per assicurare spinta propulsiva e manovrabilità alla nave anche in caso di avaria.
La scelta cade necessariamente su motorizzazioni quattro tempi che pur non avendo un rendimento elevato come le motorizzazioni due tempi (η 0,51) raggiungono rendimenti ragguardevoli (η 0,40/0,50).
Ovviamente il consumo specifico dell'apparato propulsivo quattro tempi (Cs 0,171)  risulterà leggermente superiore a quello dell'apparato due tempi (Cs 0,167). Il regime di rotazione dell'albero impone l'installazione di un riduttore sulla linea d'asse al fine di evitare fenomeni di cavitazione dell'elica.




Combustibili impiegati



















Per le attuali normative internazionali sulle emissioni le navi passeggeri come le navi da carico impiegano oli combustibili a basso tenore di zolfo durante la navigazione sotto costa; durante la navigazione in alto mare la scelta cade su oli combustibili ad alto tenore di zolfo a causa del loro prezzo decisamente più contenuto.



Propulsione diesel-elettrica

Il sistema di propulsione diesel-elettrico si basa sull'impiego di motori elettrici. La tensione necessaria per l'utilizzo di tali motori viene prodotta da appositi alternatori alimentati da motori primi diesel.
L'energia prodotta dagli alternatori permette di azionare dei propulsori azimutali o azipod.
I propulsori azimutali sono propulsori ad elica rotanti intorno ad un asse verticale che consente loro movimento su un arco di 360° conferendo all'imbarcazione elevata manovrabilità.
Le principali tipologie di propulsori azimutali sono: l'elica timone, le eliche in tandem e i propulsori pod.



Elica-timone






























L'elica timone è il propulsore azimutale più antico; il motore dell'elica è interno allo scafo e trasmette il movimento tramite un sistema di trasmissione a coppia conica.



Propulsore pod

















Il propulsore pod è un propulsore azimutale con elica a pale fisse che contiene al suo interno un motore sincrono.
Sviluppato negli anni 90 questo propulsore trova il suo impiego principalmente su navi da crociera dove gli elevati costi di investimento risultano compensati dalla elevata manovrabilità che conferisce alla nave.



Eliche in tandem





















Le eliche in tandem sono propulsori azimutali dotati di due eliche a pale fisse rotanti nello stesso verso.
Il corpo dell'azipod presenta lateralmente una coppia di alette per il recupero dell'energia di rotazione dell'elica frontale, l'elica posteriore per ragioni fluidodinamiche ha un passo maggiore.
In questo particolare tipo di propulsore il motore elettrico può essere dislocato nel corpo dell'azipod o internamente allo scafo trasmettendo il movimento all'elica tramite coppie coniche. 



La produzione di energia elettrica a bordo delle navi passeggeri




















Le navi passeggeri richiedono una elevata potenza elettrica installata per i servizi di bordo e tanto più elevata nei sistemi a propulsione diesel-elettrica.
Per la produzione di energia elettrica è diffuso l'impiego del generatore asse ma devono essere previsti anche gruppi elettrogeni di notevole potenza comandati da motori primi diesel quattro tempi in relazione all'elevato fabbisogno di corrente elettrica a bordo.

giovedì 11 settembre 2014


L'Uomo fuori bordo















L'Uomo fuori bordo è una delle più antiche e drammatiche emergenze che si possono verificare a bordo di una nave.
Per fronteggiare tale emergenza è necessario che l'equipaggio sia preparato a questa particolare evenienza.
L'operazione di soccorso del naufrago deve essere eseguita velocemente, sopratutto se si verifica di notte o a basse temperature.



Procedura di soccorso

















Chiunque assista alla caduta di un uomo fuori bordo non deve assolutamente perderlo di vista e deve immediatamente gridare:"Uomo in mare!" specificando il lato da cui è caduto (uomo in mare a dritta/uomo in mare a sinistra) quindi deve lanciargli un salvagente anulare con una torcia o una boetta luminosa, se non ci sono salvagenti a disposizione deve essere lanciato un qualsiasi oggetto galleggiante a cui il naufrago possa aggrapparsi e che possa costituire un riferimento per la sua localizzazione da parte dei soccorritori.

Chiunque oda il grido "Uomo in mare!" deve immediatamente ripeterlo e comunicarlo alla plancia

La nave deve eseguire una particolare curva evolutiva per assumere una rotta inversa a quella iniziale così da restringere le ricerche del naufrago nel settore a proravia

Lanciare al naufrago un secondo salvagente munito di sagola galleggiante di almeno 30 mt. di lunghezza



Recupero dell'uomo fuori bordo con battello di salvataggio

















Le navi dispongono solitamente di due battelli di salvataggio ad eliche schermate (uno per murata) in modo tale che l'equipaggio del battello non perda di vista il naufrago mentre l'imbarcazione viene calata in mare.
Gli ordini impartiti dalla plancia all'imbarcazione sono:

Un fischio breve: accostare a dritta
Due fischi brevi: accostare a sinistra
Tre fischi brevi: governare alla via
Quattro fischi brevi: ritornare a bordo

Una volta recuperato il naufrago condurlo a bordo in un locale interno e sostituire gli indumenti bagnati con altri asciutti, quindi somministrargli una bevanda calda (latte o tè).


Recupero dell'uomo fuori bordo senza battello di salvataggio



















Se non si dispone di un battello di salvataggio avvicinarsi con cautela al naufrago disponendosi sopravvento per facilitare il recupero.

Se per soccorrere l'uomo in mare fosse necessario che qualcuno dell'equipaggio si tuffi, questi deve indossare il giubbotto di salvataggio ed essere munito di cima con terminale a gassa non scorsoia infilata nel proprio braccio e con l'altro capo a bordo.

Una volta recuperato il naufrago condurlo in un locale interno e sostituire gli indumenti bagnati con altri asciutti, quindi somministrargli una bevanda calda (latte o tè).



Manovra di Williamson
La manovra di Williamson è una curva evolutiva impiegata dalle grandi imbarcazioni durante la procedura di recupero di un uomo fuori bordo.



















La nave deve accostare di 60° verso il lato di caduta e poi dalla parte opposta fino ad assumere una rotta inversa a quella iniziale.
Questa manovra permette di restringere il campo delle ricerche al solo settore di proravia.





Man overboard


















Man overboard is one of the oldest and most dramatic emergencies on board ships. 
To solve this emergency the crew must be trained. 
The rescue operation must be performed quickly, especially if it happen during the night or at low temperatures.



Rescue procedure





















Any member of the crew that see a man falling overboard must not lose sight of him and immediately shout, "Man overboard!" specifying the side from which he has fallen (man overboard to starboard / man overboard on the left) then he has to throw a lifebuoy with a flashlight or a light buoy, if there aren't lifebuoys available to be launched any floating object can be thrown.

Anyone who hears the man overboard shout must repeat it immediately and notify to the bridge 

The ship has to perform a particular evolutionary maneuver to take an inverse route
This maneuver is used to restrict the search of the man overboard in the area in front of the bow 

Throw a second lifebuoy equipped with a buoyant line at least 30 meters long.



lifeboat recovery of the man overboard















Usually ships have two lifeboats (one on each side) the crew of the boat mustn't lose sight of the man overboard while the boat is lowered into the sea. 
Orders placed from the bridge are: 

A short whistle: starboard turn
Two short whistles: port turn
Three short whistles: steady as she goes 
Four short whistles: back on board 

Once recovered the castaway lead into a room and replace wet clothing with dry ones, then give him a warm drink (milk or tea).



recovery of the man overboard without lifeboat


















If there isn't a lifeboat the ship must approach upper hand the castaway. 

If a seafarer must dive to rescue the man overboard the rescuer must wear a life jacket and must be connected to the ship by a floating line.

Once recovered the castaway lead into a room and replace wet clothing with other dry, then give him a warm drink (milk or tea).



Williamson turn
The Williamson turn is an evolutionary maneuver used by vessels during the man overboard rescue procedure.



















The vessel must turn 60 ° towards the side of fall and then from the opposite side until she take on a route reverse to the initial one. 
This maneuver allows to restrict the search of the man overboard in the area in front of the bow